giovedì 31 marzo 2011

Aldebaran

Maledizione, care donne, ma come fate a sposare certi maschi impresentabili, a fidanzarvi con certi maschi impresentabili, anche solo a copulare ( cosa e' una copula d'altronde nell'economia dell'inconcepibile universo?)con taluni maschi impresentabili?
Vi vedo in autobus, vi ammiro in metro, seguo il vostro sinuoso ondeggiare per le strade della città per poi scoprirvi avvinghiate a bietoloni e smidollati, a caricature di gangster, a mentecatti.
Il pallino del gioco della Vita e' nelle vostre mani, tra le vostre dita dalle unghie laccate ma il gioco, sapete, e' truccato.
Siete forze più o meno consapevoli della Natura, intimamente legate a questa fottuta Madre Terra mentre invece noi ci sentiamo, quando va bene, gettati nel mondo.
Ma va bene anche così, continuate pure a congiurare con la Natura, tenetevi avvinghiate a questa fottuta Madre Terra, perché ogni tanto anche noi esuli guardiamo il cielo stellato e cosa sono queste risibili miserie, cosa sono le vostre dolci congiure ed i vostri inganni su questo miserabile pianeta, di fronte ad Aldebaran che brilla placida lassù sopra le nostre teste, di fronte alle profondità abissali dell'inconcepibile universo?

martedì 29 marzo 2011

La mia prossima dimora

Unica certezza in questa serata di stelle nitide e canti a squarciagola (con molte stonature purtroppo) dei vicini di fronte: la mia prossima dimora avrà meno palazzi davanti per potere ammirare piu' a lungo lo splendore freddo di Rigel e si troverà in un quartiere meno popolato da studenti teste di cazzo che dovrebbero cantare meglio l'abusato De Andre'.

sabato 26 marzo 2011

Le stelle con l'ipad

Questa mania di osservare le stelle di notte dal terrazzo sfruttando l'applicazione GoSkyWatch Planetarium dell'ipad, sta diventando preoccupante.
La notte bisogna dormire, altro che sprofondare in metafisiche meditazioni riguardo al Triangolo Invernale di Sirio, Procione e Betelgeuse.
E sei poi guardando Arturo, l'ipad ti cade dal terrazzo, poi son cazzi.

martedì 22 marzo 2011

L'attesa

Le maledette otto ore. La vita come inquadramento perpetuo e coatto. Uno schifo che si ripete giorno dopo giorno. Portare l'indispensabile pagnotta a casa.
Tutto per la miserabile e indispensabile pagnotta. Ascoltare le scemenze dei colleghi e quelle del tuo capo. Fare un lavoro, tutto sommato, del cazzo.
Pero' la pagnotta, tutto si fa per la pagnotta.
E allora, quando si torna a fine giornata così stanchi a casa, per fortuna che ci sono i libri e i dischi che riempiono il tempo residuo, in attesa impaziente che qualche donna dai contorni per ora nebulosi venga a negarti pure quelli.

domenica 20 marzo 2011

Don't look back

E così eccomi arrivato con stupore agli anta.
Tutto quello che ho lasciato indietro più che perduto mi sembra confuso.
Confuse le storie, confuse le facce, confusi i ricordi delle cose che ho fatto, delle cose che ho detto.
E di quelle che non ho fatto e che non ho detto.
E allora a che scopo guardare indietro?
Il passato non esiste.

sabato 19 marzo 2011

Spinoza e il Giappone

Questo e' un blog microscopico, se paragonato a Spinoza.
Spinoza e' molto divertente e molto brillante, nonostante si dichiari serissimo.
Un blog di successo.
Di parte del materiale pubblicato ne hanno pure fatto un libro.
Negli ultimi tempi Spinoza lo leggo spesso.
Poi poco fa ho trovato questo.
Dagli abissi del mio insuccesso posso affermare allora che i brillantissimi curatori di Spinoza sono degli emeriti e vomitevoli cazzoni?
Posso dire senza passare per limitato moralista(e di questi tempi poi!)che lo spumeggiante spirito satirico di Spinoza ha partorito nel caso in oggetto alcune abominevoli minchiate?
Esisteva la superstizione del politicamente corretto e del buonismo, forse adesso siamo arrivati alla superstizione opposta del cinismo acefalo.
Forse e' solo demenza galoppante alla velocità della luce.
Cari Spinoziani, cari mentecatti di successo, simpatici cazzoni, ho sognato che Goldrake infilava un'alabarda di plutonio nel vostro satirico culo.

giovedì 17 marzo 2011

Patriae Unitati

Ieri notte il Vittoriano era illuminato di rosso e di verde ed il marmo botticino risplendeva bianco nella pioggia intermittente.
Dentro i Musei Capitolini c'erano gli antichi busti, Marco Aurelio sul proprio cavallo di bronzo corroso, un Caravaggio, Alemanno curioso nano,una ragazza bionda e molto bella dalle lunghe gambe che vagava di qua e di la' per le sale.
Da una terrazza guardavo la città in festa, i fori.
Ho pensato che era bello essere la', ho pensato a quella ragazza bionda che pareva ubriaca.
Poi quando ho creduto di vedere gente che camminava sopra l'arco di Settimio Severo, ho pensato che forse era meglio tornare a casa.

sabato 12 marzo 2011

L'ombelico italico

Il sisma disastroso in Giappone diventa pretesto in qualche trasmissione televisiva per parlare del terremoto dell'Aquila e di fare grotteschi ancorché inutili confronti.
I danni causati dal sisma alla centrale di Fukushima diventano pretesto per riaprire il solito litigioso dibattito nostrano sulla sicurezza del nucleare.
Il vizietto o viziaccio italico di far coincidere il centro del mondo col proprio ombelico.

mercoledì 9 marzo 2011

Sirio B

Uscii da quella maledetta stanza e chiusi alle mie spalle la porta. Sentivo ancora le loro voci, il rumore fastidioso delle loro sciocchezze.
La' sul pianerottolo guardavo le altre porte chiuse davanti a me e poi le scale, le maledette scale che sprofondavano nell'oscurità.
Mi avvicinai con circospetta lentezza e guardai, guardai nelle tenebre sotto di me.
Guardai poi le mie dita contratte aggrappate al corrimano.
"Vuoi morire?" disse la voce dentro di me.
Sentii la mia povera vita ribellarsi.
La' in quella maledetta stanza continuavano a dire sciocchezze e a fare rumore anche senza di me.
"vuoi morire?" chiese ancora la voce.
Non sembrava un invito ma piuttosto un timore.

Scelsi allora un'altra porta ed un'altra stanza: la' dentro non c'era nessuno ed io respiravo bene anche se qualche volta la luce calante faceva diventare tutto più triste ed io cercavo di non badarci più di tanto.
Da allora ho sempre abitato li' e ogni tanto qualcuno viene a trovarmi ma dopo non può che andare via.
"voglio vivere" continuo a ripetermi mentre guardo il cielo notturno e penso a Sirio B.

venerdì 4 marzo 2011

The green light

"Gatsby believed in the green light, the orgiastic future that year by year recedes before us. It eluded us then, but that's no matter - tomorrow we will run faster, stretch out our arms farther … And one fine morning -

So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past."

Francis Scott Fitzgerald, The Great Gatsby

giovedì 3 marzo 2011

What is mathematics?


Mio padre compro' una copia di questo libro quarant'anni fa. Io l'ho pure scarabocchiato da bambino, poi l'ho letto con interesse e con passione quando sono stato adulto.
E' un libro bellissimo. L'ho ricomprato in una nuova edizione qualche giorno fa. Nessuno storca il naso di fronte ad un libro divulgativo di matematica. No, non lo faccia, perché in questo caso avrebbe torto marcio.
Gli autori Courant e Robbins hanno scritto un'introduzione elementare ai concetti e ai metodi di questa disciplina e credetemi, pur trattando di materie toste come algebra geometria ed analisi, questo elegante volume della gloriosa Bollati Boringhieri e' un vero gioiello.

Di elenchi e mostruosità relative

E così anche Saviano ha ceduto alla tentazione degli elenchi. In questo caso un elenco delle dieci cose per cui vale (varrebbe)la pena di vivere.
L'elenco e' nel suo ultimo libro, naturalmente Repubblica qualche giorno fa lo ha anticipato in un articolo e adesso gira sul web alimentando la voglia nefasta di far compilare a tanti sconosciuti i loro personali elenchi.
Anche io ho scritto il mio che mi sembra figo, ma tanto tanto figo.
Ci ho messo dentro pagine di libri e scene di film, emozioni familiari e cibo naturalmente e femmine naturalmente, perché come si sa cibo e femmine non guastano mai.
Insomma e' risultata una cosa molto figa, forse non figa come quella di Saviano ma tanto tanto figa. Sarebbe stato naturale pubblicare questo elenco nel mio piccolo e invisibile blog, pero' non lo ho fatto.
Perché? Perché a differenza di Saviano e di qualche suo meno celebre epigono ho ancora un residuo senso dell'umorismo.


P.S. Nell'elenco di Saviano c'e' la mozzarella di bufala di Aversa: questa mi pare una ingiustizia planetaria nei confronti di quella di Battipaglia. E la treccia di Agerola,inoltre, dove la mettiamo?