mercoledì 29 settembre 2010

Popocatèpetl

Così mi son detto: scegli come nickname qualcosa che sia simbolo della tua ricerca e della tua frustrazione, il tuo piccolo fottuto santo Graal, per intenderci.
Così allora mi son ricordato che quel giorno guardavo su google  immagini incredibili di vulcani messicani o delle Ande, coni perfetti e minacciosi coperti dalla neve, nomi impronunciabili come quello che poi ho scelto.
C'era poi quel romanzo di Malcolm Lowry leggicchiato e lasciato a metà , Sotto il Vulcano, appunto: tante pagine incomprensibili e conseguente noia ma poi altre pagine che erano meravigliosa poesia di mescàl  e poi ricordo che c'era il Popocatèpetl.

martedì 28 settembre 2010

Karen Allen

Indiana Jones e la sua frusta, pensavo d'averne avuto abbastanza.
Poi ieri sera trasmettono per l'ennesima volta I Predatori dell'Arca Perduta ed io ecco che ci ricasco.
Adottare la sospensione dell'incredulità, naturalmente. Quel furbastro di Spielberg. Quel furbastro di Lucas.
Harrison Ford.
Però poi chissenefrega dell'incredulità e di Spileberg e di Lucas e pure di Harrison Ford col cappello o senza, con la frusta o senza.
Ieri sera invece la cosa più bella del film era Karen Allen:
Karen Allen che beve come una spugna e ride, Karen Allen arrabbiata in Nepal, Karen Allen col vestito bianco e strappato in mezzo ai serpenti.
Karen Allen era bellissima, perché ha fatto così pochi film?

venerdì 24 settembre 2010

Ricordi

In fila con due CD in mano, ieri sera alla Feltrinelli/Ricordi di Torre Argentina. Quando sono lì e faccio la fila mi viene sempre in mente che nello stesso luogo ma in un altro tempo, davanti a me con una pila di CD tra le mani c'era un americano rossiccio dal look volutamente barbonesco.
Incredibilmente e sontuosamente sghignazzante, era Willem Dafoe.

giovedì 23 settembre 2010

American Pie

Prima tram, poi metro poi ancora tram oppure prima metro, poi autobus e poi ancora autobus,oppure... vabbè diciamo solo che arrivare al lavoro la mattina è già un lavoro di per se stesso e pure molto molto brutto.
Allora in questo lavoro quotidiano fatto di trasbordi sfigatissimi, l'unico momento felice è quando percorro quel tratto a piedi che mi porta alla fine in ufficio.
Quanti metri? Beh questo proprio non lo so, posso darvi solo una misura indiretta di tempo: la durata di American Pie cantata da Don Mc Lean. La canzone che ascoltavo stamattina col mio lettore mp3.
La versione originale di Don Mc Lean, ripeto. Cara Madonna, vaffanculo.

mercoledì 22 settembre 2010

Amicizie orbitali

La cosa più importante e più difficile nell'amicizia è il calcolo delle distanza giusta da mantenere. Tutti i problemi che uno può incontrare derivano probabilmente solo da questo: una errata valutazione della distanza giusta.
Credo sia qualcosa che ha a che fare con la legge di gravitazione, forse Newton potrebbe dirci qualcosa.
Il problema dei due corpi lui lo ha risolto: un problema di orbite, chi ruota intorno a chi, cercate il baricentro.
Il guaio però sono le perturbazioni esterne al sistema. I corpi son sempre più di due ed allora tutto diventa tremendamente complicato e instabile, solo qualche soluzione ingegnosa e particolare, caro Lagrange.
Allora, come si suol dire tra cattedratici inglesi, tutto rischia di andare allegramente a puttane.

martedì 21 settembre 2010

Il nostro capo

Il nostro capo ha fatto il gradasso con noi per tutta la settimana scorsa. Autoritarismo becero e vacua ostentazione di sè sono le sue fottute caratteristiche.
Poi ieri ecco, è successo quel che doveva succedere.
Il nostro capo ha bucato due ruote contemporaneamente sull'autostrada Firenze-Roma e scendendo poi comunque illeso dalla sua supermacchina  gli è scivolato il  blackberry nuovo fiammante dal taschino della giacca  e si è graffiato sull'asfalto.
Il nostro capo ha tardato tanto a venire in ufficio e quando è arrivato alla fine ha rigato la sua supermacchina parcheggiando.
Certe volte basta così poco a rallegrarti la giornata.

lunedì 20 settembre 2010

Giove

Questo articolo del Corriere mi risveglia passioni astronomiche che credevo sopite nonostante il mio lavoro o forse proprio per quello.
Quella famosa macchia rossa che pare un occhio di fuoco: l'uragano sempiterno, un caos stabile.
Leggere di pianeti o di stelle mi regala spesso una commozione vertiginosa.

domenica 19 settembre 2010

Ry Cooder

Ry Cooder mi fa venire in mente la colonna sonora di Paris,Texas e quindi il povero Travis che all'inizio del film vaga nel deserto.
Però Ry Cooder ha fatto tante cose pregevoli con la sua chitarra e con la sua band: provate ad ascoltare per esempio la sua versione di questo superclassico di Leadbelly...

Good night, Irene

sabato 18 settembre 2010

Le nuvole del cielo

Una giornata grigia di fine estate, problemi piccoli e grandi che affollano l'orizzonte.
Sono qui tranquillo disteso sul mio letto come se nessun affanno in realtà mi riguardasse.
Forse è serenità,  forse è incoscienza. I rami dell'oleandro ondeggiano nel giardino lì in basso e laggiù in fondo vedo la solita palma.
Questa mattina il tram faceva un sacco di rumore e il signore di fronte a me leggeva un libro che parlava di Van Gogh.
Cercherei di dipingere le sfumature delle nuvole del cielo se solo potessi.

venerdì 17 settembre 2010

Canotta nera

Solito traffico impossibile in una città impossibile, ieri sera.
Fermo e sbuffante nella mia vecchia polo ed affogato in un mare di macchine, tra Appia Nuova e Tuscolana.
Nell'auto che mi affianca a sinistra due ragazze: quella che non guida è bella e indossa una canotta nera che le sta molto molto bene.
"Odio Roma!" urla rivolta verso il cielo e salta sul sedile e poi ricade giù in un movimento leggero di riccioli e canotta.
Ripartiamo tutti all'improvviso e nel mare che si muove penso a lei.

giovedì 16 settembre 2010

Amo'

I miei vicini sono rumorosi, i miei vicini sono napoletani e rispecchiano purtroppo tutti gli stereotipi che uno può avere sui napoletani. Una coppia di studenti, lui allampanato e barbuto e con una sigaretta perenne tra le dita, lei un po' in carne e col capello finto biondo e i modi che già denotano la futura matrona.
Forse la cosa peggiore che si sente però attraverso le sottili pareti non è la televisione ad alto volume alle due di notte, nè le risate sguaiate di lei o i versi animaleschi di lui o le loro trombate di qualche decina di secondi, no, la cosa peggiore è sentire lei  che con quella orribile cadenza  napoletana lamentosa chiama il proprio lui
" Amo' ".

mercoledì 15 settembre 2010

Vi presento...

Un paio di sere fa ho voluto farmi del male: ho acceso la TV e ho guardato l'interminabile finale di Vi presento Joe Black.Sarebbe troppo facile crocifiggere Brad Pitt o ridere del plot perciò esprimo soltanto questo concetto: ad un certo punto avrei dato qualsiasi cosa per sparare a palle incatenate contro quel teatrante da strapazzo di sir Anthony Hopkins.