martedì 18 settembre 2012

Ricordi del Père Lachaise

Sono andato al Père Lachaise a cercare gli uomini e le donne famose in un giorno di pioggia lenta che non dava troppo fastidio e camminando incuriosito tra quei viali di alberi e pietre finalmente ho scoperto che la fama postuma è solo una pagliacciata.
Tanti illustri sconosciuti intorno a Jim Morrison e Marcel Proust, a Balzac e Modigliani, ma tutti uguali nella morte, pensavo, incurante di non possedere un ombrello.
"Certo ascolterò le loro canzoni, leggerò i loro libri e guarderò i loro quadri e probabilmente queste cose mi sopravviveranno ma poi, alla fine dei tempi, che cosa accadrà?"
Guardavo intanto la sfinge di Wilde coperta di baci, qualche gatto si muoveva furtivo seguendo sentieri segreti, un corvo dalle lucidissime penne saltellava su una lastra di marmo, due ragazze americane ridacchiando si facevano fotografare vicino alla statua di Victor Noir. Il povero Victor Noir e la sua eterna erezione di bronzo.
"Arriverà alla fine dei tempi un angelo provvisto di tromba a convocare gli abitanti del Père Lachaise-pensai- ma quel giorno nessuno si alzerà in piedi per seguirlo: Proust continuerà a dormire nel suo angolo ormai dimenticato come Modigliani e Balzac o Chopin e il povero Victor Noir: finalmente illustri sconosciuti come tutti gli altri e, come tutti gli altri, sordi e muti.
Soffia, soffia caro angioletto nella tua tromba del Giudizio: posso già immaginarti paonazzo in volto per lo sforzo e per la rabbia: continua a soffiare ed illuditi pure che quel giorno, alla fine dei tempi, qualcuno di loro ti possa rispondere.

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