mercoledì 18 maggio 2011

Istanbul, dopo

Impossibile un resoconto dettagliato delle mie ultime giornate trascorse a Istanbul o Costantinopoli se preferite o addirittura Bisanzio, se volete.
Potrei scrivere un libro o aprire un blog dedicato all'argomento, penso proprio che sarebbe possibile dato che me ne son successe di cose e che ne ho vedute di cose.
In mancanza per ora di questo resoconto per volontà e forse incapacità dello scrivente, lascio in questo post alcuni frammenti:

1) i vicoli stretti di Sultanhamet ingombri di uomini e di cose di fronte a noi, di fronte a me appena sbarcato sul Corno d'Oro e frastornato da una prima visione d'Oriente fatta di moschee al tramonto e canti di muezzin e pescatori che sul molo friggono pesce e donne che vanno e vengono col capo coperto sul largo molo tra venditori di cozze.
2) la mezzaluna vera che sovrasta nella sera incombente la mezzaluna finta della Moschea Blu come una specie di buffa e fascinosa visione, prima di levarsi le scarpe ed incantarsi a contemplare la geometria interna della moschea fatta di piastrelle e vetrate incendiate dal Sole.
3) le contrattazioni al Gran Bazar e il quasi litigio col lustrascarpe turco davanti ai colori accecanti della moschea di Solimano.
4) la Grand Rue de Pera e la baraonda notturna del quartiere di Beyoglu.
5)la visione del ponte sul Bosforo, di notte e quando si e' perso l'ultimo tram.
6) cercare di utilizzare la biglietteria automatica del tram con istruzioni rigorosamente in turco.
7) Santa Sofia vasta e meravigliosa.
8) l'antico sotterraneo bizantino fatto di colonne nell'acqua in cui nuotano carpe.
9) il caos allegro e odoroso del Bazar delle Spezie.

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