E va bene, caro BD, ieri era il tuo compleanno. Io pero' ti faccio gli auguri oggi. Non credere che mi sia dimenticato pero'. Il fatto e' che i tempi cambiano e quindi non ti dovrebbe stupire che dopo tanti anni neanche io sia più lo stesso.
Certo mi perdonerai se non sono venuto mai a un tuo spettacolo, ma non mi andava di restare deluso e forse puoi indovinare facilmente il perché.
Tu cammini sempre per la tua strada e non ti curi di niente e di nessuno: questo e' certamente la cosa migliore per te ma sicuramente non per chi ti viene a sentire.
Ma non voglio polemizzare carissimo BD, voglio solo farti gli auguri. Poi tu andrai per la tua strada e ciascuno di noi per la propria, sotto una dura pioggia o dentro il vento.
Ma dopo tanti anni, carissimo BD, ti devo confessare che le tue parole e la tua musica ormai sono parte di me.
Che fortuna averle sentite, che fortuna non poterle scordare.
mercoledì 25 maggio 2011
mercoledì 18 maggio 2011
Istanbul, dopo
Impossibile un resoconto dettagliato delle mie ultime giornate trascorse a Istanbul o Costantinopoli se preferite o addirittura Bisanzio, se volete.
Potrei scrivere un libro o aprire un blog dedicato all'argomento, penso proprio che sarebbe possibile dato che me ne son successe di cose e che ne ho vedute di cose.
In mancanza per ora di questo resoconto per volontà e forse incapacità dello scrivente, lascio in questo post alcuni frammenti:
1) i vicoli stretti di Sultanhamet ingombri di uomini e di cose di fronte a noi, di fronte a me appena sbarcato sul Corno d'Oro e frastornato da una prima visione d'Oriente fatta di moschee al tramonto e canti di muezzin e pescatori che sul molo friggono pesce e donne che vanno e vengono col capo coperto sul largo molo tra venditori di cozze.
2) la mezzaluna vera che sovrasta nella sera incombente la mezzaluna finta della Moschea Blu come una specie di buffa e fascinosa visione, prima di levarsi le scarpe ed incantarsi a contemplare la geometria interna della moschea fatta di piastrelle e vetrate incendiate dal Sole.
3) le contrattazioni al Gran Bazar e il quasi litigio col lustrascarpe turco davanti ai colori accecanti della moschea di Solimano.
4) la Grand Rue de Pera e la baraonda notturna del quartiere di Beyoglu.
5)la visione del ponte sul Bosforo, di notte e quando si e' perso l'ultimo tram.
6) cercare di utilizzare la biglietteria automatica del tram con istruzioni rigorosamente in turco.
7) Santa Sofia vasta e meravigliosa.
8) l'antico sotterraneo bizantino fatto di colonne nell'acqua in cui nuotano carpe.
9) il caos allegro e odoroso del Bazar delle Spezie.
Potrei scrivere un libro o aprire un blog dedicato all'argomento, penso proprio che sarebbe possibile dato che me ne son successe di cose e che ne ho vedute di cose.
In mancanza per ora di questo resoconto per volontà e forse incapacità dello scrivente, lascio in questo post alcuni frammenti:
1) i vicoli stretti di Sultanhamet ingombri di uomini e di cose di fronte a noi, di fronte a me appena sbarcato sul Corno d'Oro e frastornato da una prima visione d'Oriente fatta di moschee al tramonto e canti di muezzin e pescatori che sul molo friggono pesce e donne che vanno e vengono col capo coperto sul largo molo tra venditori di cozze.
2) la mezzaluna vera che sovrasta nella sera incombente la mezzaluna finta della Moschea Blu come una specie di buffa e fascinosa visione, prima di levarsi le scarpe ed incantarsi a contemplare la geometria interna della moschea fatta di piastrelle e vetrate incendiate dal Sole.
3) le contrattazioni al Gran Bazar e il quasi litigio col lustrascarpe turco davanti ai colori accecanti della moschea di Solimano.
4) la Grand Rue de Pera e la baraonda notturna del quartiere di Beyoglu.
5)la visione del ponte sul Bosforo, di notte e quando si e' perso l'ultimo tram.
6) cercare di utilizzare la biglietteria automatica del tram con istruzioni rigorosamente in turco.
7) Santa Sofia vasta e meravigliosa.
8) l'antico sotterraneo bizantino fatto di colonne nell'acqua in cui nuotano carpe.
9) il caos allegro e odoroso del Bazar delle Spezie.
mercoledì 11 maggio 2011
Istanbul, prima
Pensieri sparsi mentre preparo la mia valigia per Istanbul.
Mi aspettano la Moschea Blu e il Gran Bazar e un albergo che forse e' un simpatico tugurio sul Corno d'Oro.
Oggi ho letto la storia dell'assedio del Sultano alle mura di Costantinopoli e guardato fotografie del Bosforo e delle cupole della moschea di Solimano.
Dopodomani camminerò per le strade di quella città, chissà se la realtà potrà tenere testa al sogno.
Mi aspettano la Moschea Blu e il Gran Bazar e un albergo che forse e' un simpatico tugurio sul Corno d'Oro.
Oggi ho letto la storia dell'assedio del Sultano alle mura di Costantinopoli e guardato fotografie del Bosforo e delle cupole della moschea di Solimano.
Dopodomani camminerò per le strade di quella città, chissà se la realtà potrà tenere testa al sogno.
domenica 8 maggio 2011
Situation room
Situation room
e variazioni sul tema a cura dei buontemponi della rete.
Trovate (e' facile) la citazione di Kubrick.
e variazioni sul tema a cura dei buontemponi della rete.
Trovate (e' facile) la citazione di Kubrick.
mercoledì 4 maggio 2011
Due incontri
Bene, sono entrato nell'aula magna per seguire il seminario aquilano sul Telerilevamento e la mia ex-collega d'ufficio ha fatto finta di non vedermi e poi quando mi sono avvicinato mi ha salutato a stento, dandomi non la mano ma piuttosto qualche suo dito come se si trattasse di roba preziosa in pericolo di essere contaminata dal tocco di un appestato.
Sei una brutta stronza quarantenne con la pelle smorta e vistosi problemi di ricrescita, do you know?
Questo per quello che si vede di te, ma son sicuro che nascondi pure altre magagne sia sotto i vestiti che dentro la testa e il cuore.
Bene, la professoressa di Elaborazione Numerica, modello cougar per capirci, mi e' venuta incontro sorridente dicendo che si ricordava di me studente di Ingegneria a Tor Vergata ma io gentilmente le ho risposto che mi sono laureato a Salerno e lei mi ha detto allora che mi aveva visto a Salerno dieci anni prima perché era venuta a fare un seminario all' Università ed io ero tra il pubblico.
Una matta oppure una cougar. Una cougar matta. Ma io non sono un toy boy, perché non sono ne' toy ne' (ahimè) boy.
Ok, andiamo pure avanti.
Sei una brutta stronza quarantenne con la pelle smorta e vistosi problemi di ricrescita, do you know?
Questo per quello che si vede di te, ma son sicuro che nascondi pure altre magagne sia sotto i vestiti che dentro la testa e il cuore.
Bene, la professoressa di Elaborazione Numerica, modello cougar per capirci, mi e' venuta incontro sorridente dicendo che si ricordava di me studente di Ingegneria a Tor Vergata ma io gentilmente le ho risposto che mi sono laureato a Salerno e lei mi ha detto allora che mi aveva visto a Salerno dieci anni prima perché era venuta a fare un seminario all' Università ed io ero tra il pubblico.
Una matta oppure una cougar. Una cougar matta. Ma io non sono un toy boy, perché non sono ne' toy ne' (ahimè) boy.
Ok, andiamo pure avanti.
lunedì 2 maggio 2011
Servillo al Primo Maggio
Nato a Napoli, vissuto fino a dieci anni in un vicolo napoletano tra San Biagio dei Librai e Via dei Tribunali, Napoli sara' sempre con me, almeno come stringa alfanumerica inequivocabile dentro il mio codice fiscale.
Lontano da anni dalla mia citta' natale, ogni tanto ci ripenso con nostalgia.
Fatta questa premessa, devo dire che in genere le canzoni napoletane, che grondano molto spesso una inconfondibile retorica vesuviana, mi infastidiscono.
Ieri sera pero' Servillo, al concertone del Primo Maggio, intonando " io te voglio bene assaje ma tu nun pienz a mme" mi ha regalato inaspettatamente l'unica emozione di quella serata.
Quando si canta non basta farlo bene, bisogna anche convincere e lui con quella voce e quella faccia lo ha fatto.
Altro che la Donna Cannone, vero Ernesto Assante?
Lontano da anni dalla mia citta' natale, ogni tanto ci ripenso con nostalgia.
Fatta questa premessa, devo dire che in genere le canzoni napoletane, che grondano molto spesso una inconfondibile retorica vesuviana, mi infastidiscono.
Ieri sera pero' Servillo, al concertone del Primo Maggio, intonando " io te voglio bene assaje ma tu nun pienz a mme" mi ha regalato inaspettatamente l'unica emozione di quella serata.
Quando si canta non basta farlo bene, bisogna anche convincere e lui con quella voce e quella faccia lo ha fatto.
Altro che la Donna Cannone, vero Ernesto Assante?
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