lunedì 8 agosto 2011

Orologi d'Agosto

Delizioso venticello che entra dal balcone, luci spente, tenue bagliore dello zampirone sul pavimento, voci e rumori lontani.
Vorrei che il tempo rallentasse, dio, come vorrei che il tempo rallentasse.
Un personaggio di un romanzo di Faulkner era ossessionato dagli orologi. L'implacabile incedere delle lancette. And I was in time again, hearing the watch. Possiamo anche dimenticarci di quel battito ma basta poi un solo tic-tac e ritroviamo l'evanescente corteo del tempo che non abbiamo udito. Il tempo ritrovato.
Oppure il tempo perduto e la sua ricerca.
Oggi a Villa Borghese, passeggiando sotto gli alberi, ho visto un orologio ad acqua. Mi e' sembrato che non funzionasse. Oppure ero io che volevo si fermasse.
Essere fuori dal tempo, come quando alzo la testa e dallo zenith mi guarda inconsapevole e fulgida la stella Vega con la sua luce vecchia di quando ero bambino.
Delizioso venticello che invita a restare svegli e a guardare la tenda che si muove leggera nell'oscurità come se questo movimento ondoso potesse restituirmi volti e cose, i detriti del tempo. Il tempo perduto e la sua ricerca. Il tempo ritrovato. L'evanescente corteo del tempo che non abbiamo udito.

P. S. A questo punto, una bella partita a Fruit Ninja ci sta tutta.

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