sabato 9 luglio 2011

Johnny in black

Non era importante quello che Johnny cantava.
Era importante invece come lo cantava. Era significativa al di la' delle parole, la sua voce.
La potenza indescrivibile ed evocativa della sua voce. La sua faccia percorsa da rughe che diventavano canyons. Johnny gigantesco e baritonale. Johnny che uccideva in duello Kirk Douglas, come lo vidi la prima volta in quel vecchio western.

Cosi' mentre scrivo ti sento cantare e Johnny tutto quello che riesco a dirti e' che sei grande e che anche io vorrei essere da qualche parte e non qui e questa strana sensazione che provo e' bellissima, anche quando tu canti di un amore perduto o di un uomo ucciso o del fatto che non puoi piu' tornare a casa.
Perché e' proprio questo il punto: che certe volte non si può più tornare a casa e tocca attraversare stanchi uno sterminato campo di cotone e ti sembra di provenire da nessun posto e di essere diretto verso nessun posto.
Anche se cerchi di rigare dritto e di seguire la maledetta linea, anche se cerchi di farlo.

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