Nel mio sogno eravamo tutti allegri e quasi indistinguibili, i vivi e i morti.
Era una grande festa campestre ed io camminavo nella moltitudine dispersa tra i vialetti cercando di capire i volti.
C'erano alberi verdi e gente seduta che rideva, viva o morta.
Cercavo qualcosa o qualcuno che non trovavo mentre il signore con la faccia rossa mi parlava.
Poi la sveglia ha suonato lacerando l'aria ed era pure lunedì.
Mi son vestito in fretta e ho bevuto il caffè.
Sull'autostrada la nebbia sfilacciata e il sole malato e la lontananza da tutti, da ogni cosa.
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