venerdì 2 settembre 2011

L'impiegato triste

Tutto il viaggio con l'impiegato triste che ti racconta ogni volta la propria storia.
Ecco arrivano i vagoni della metro e tu sei sulla banchina solo coi tuoi pensieri che volano qua e la' come le cornacchie che poco fa hai visto in superficie.
Allora ti raggiunge quell'impiegato triste in maniche di camicia e cravatta nera come lutto per l'anziana madre oppure per la propria vita, piccolo buffo omino che storce la bocca e tu allora guardi il suo viso devastato mentre ti racconta di un capoufficio prepotente e di una moglie che non lo capisce, guardi i suoi occhi che hanno assorbito solo la tristezza delle strade secondarie e le sue scarpe che hanno attraversato solo mucchi di foglie secche in altri autunni.
Tutto il viaggio seduto accanto all'impiegato triste che nessun capufficio mai gratificherà e nessuna moglie bacerà con passione, omino buffo con la cravatta nera che ondeggia sinistra sopra la camicia bianca che sembra un solitario deserto di neve.
Vorresti strozzarlo oppure aiutarlo mentre i vagoni della metro corrono veloci nel ventre caldo della città, pieni di piccoli poveri e bastardi impiegati tristi.

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