mercoledì 31 agosto 2011

Cattivi epici #4: Richard Boone

Ricordo Richard Boone come capo dei banditi nel Grande Jake con John Wayne e avversario di Paul Newman in Hombre. Due eccezionali prove d'attore.
Un malvagio DOC, un odioso e perciò magnifico, epico villain.







lunedì 29 agosto 2011

Don't think twice, it's all right

Le mie occasioni di socializzazione si tramutano in fallimenti. Come quello di stasera.
Tutto mi crea tensione, le parole si attorcigliano in bocca, posso solo vomitare ogni tanto qualche sillaba spezzata.
Così quando ho lasciato la compagnia, sono stato di nuovo libero. Per la strada camminavo rimuginando al mio fallimento. Ho pensato di essere un uomo ridicolo.
Probabilmente lo sono.
Non riesco ad accettare il fatto di vivere.
Eppure non può essere diversamente. Non posso che vivere.
Eppure che dolore non potere comunicare.
Pero' per strada mi sentivo davvero libero. But Don't think twice, it's all right, va bene, va bene così.
Nel profondo cielo Giove era quasi commovente. Più in basso riluceva Capella. Si' lo so da alcuni mesi sono ossessionato dagli astri.
Non posso farci niente. Come non posso mettere bene in fila le parole.
Così ad un certo punto ho fermato un taxi per tornare a casa e per poter parlare alle due di notte con un tassista annoiato.

Soundtrack















sabato 27 agosto 2011

Cattivi epici #3 : Vincent Price



Io Vincent Price lo associo nel ricordo a Peter Lorre perché da bambino ho visto qualcuno di quei film di Roger Corman tratti dai racconti di Poe ed in quel contesto quei due erano terribilmente spaventosi e a modo loro magnifici nella loro sostanziale diversità fisica.
Vincent Price e' stato un attore grandissimo ma qui, nella rubrica dedicata ai cattivi, fatemi dire che tra i cattivi epici, quelli a cui basta uno sguardo per farci tremare, lui e ' stato il cattivo più elegante, più glacialmente elegante e, per il suo innato humour, divertente.
















giovedì 25 agosto 2011

I cani latravano (un racconto di Arcimboldi)

Fermo nell'immobile campagna romana in un pomeriggio estivo. Probabilmente fermo ad aspettare un autobus che non arriva. Riconosco quegli alti pini, i cespugli lungo la strada, in lontananza latrano i cani. Fa caldo ma non e' poi così fastidioso.
Arriva una lunga macchina nera e mi si avvicina: alla guida c'è un signore con una barba vistosa ed un paio di occhiali spessi che poggiano su un lungo naso. Mi chiede con gentilezza dove sono diretto.
Guardo i suoi occhi che sembrano punte di spillo e la sua faccia untuosa che pare di gomma, intorno a noi cantano i grilli nella campagna.
Salgo in macchina e lui guida veloce, curve ed ancora curve, lo splendore crudele della campagna.
La sua voce gioviale degenera ben presto in un falsetto incomprensibile, la barba gli si agita leggera, il suo lungo naso oscilla, comincio ad avere paura.
Guardo dal finestrino aperto la campagna assolata, gli alti pini, i cani continuano a latrare ma non si vedono.
Sul ciglio della strada c'è la ragazza, come se fosse spuntata li' all'improvviso.
Allora lui accosta e spegne il motore. Guarda verso la ragazza e ride. Ho paura, tanta paura e così scendo dalla macchina e mi avvicino alla ragazza e poi andiamo via.
Mano nella mano come in certe vecchie favole, lontano dall'orco che ci guarda attraverso gli occhiali da miope, la campagna intorno a noi e' in festa, i grilli cantano, pero' che brividi danno quei lontani latrati dei cani.

Così adesso in mezzo al prato bruciato dall'estate possiamo guardarci negli occhi. Lei e'
bella ed io ho paura pero' poi cadiamo abbracciati lo stesso in mezzo all'erba ingiallita.
La sua bocca sa di frutta fresca, il suo corpo e' il cibo più delizioso, pure i cani smettono di latrare.
Poi, dopo l'amore, restiamo abbracciati senza dire una sola parola.
Ma qualcuno crudele ha spento le luci del Paradiso perché ora sento il cuore di lei battere all'impazzata ed allora mi volto e lo vedo a qualche metro da noi, con quella sua strana barba che la brezza agita, il suo lungo naso oscillante, i suoi buffi occhiali da miope.
Lontano i cani latrano mentre l'angelo della Morte ci mostra il suo lungo coltello di macellaio e poi ridacchiando ci butta addosso il suo naso posticcio, la sua barba finta, i suoi ridicoli occhiali a fondo di bottiglia.
Guardo il mio volto per scorgere un barlume di pietà ma vedo solo due terribili occhi scuri al di sopra di un noto sorriso e del coltello, mentre la campagna si riempie di ombre.
Poi finalmente mi sveglio.




venerdì 19 agosto 2011

The Twilight Zone

Non so se conoscete quella vecchia serie di telefilm americani chiamata "The Twilight Zone" che in Italia hanno tradotto liberamente e male come "Ai confini della realtà".
Io la sto riscoprendo grazie a youtube in queste sere afose: fantascienza, horror e bizzarrie varie, spesso col classico colpo di scena finale.
Non tutto materiale eccelso, naturalmente, pero' molte piccole gemme narrative, perché in quella serie quello che non mancava era proprio il gusto (o la perversione) di raccontare
storie.
Come questa che vi segnalo, tratta da un racconto di Ray Bradbury che mi ha fatto sempre uno strano effetto, incluso in un libro che in questi giorni di ozio ho cercato invano di ritrovare a casa dei miei: Molto dopo Mezzanotte.





mercoledì 17 agosto 2011

Cattivi epici #2: Jack Palance

Di Jack Palance e' poi inutile parlare. Basta guardarlo in faccia per farsi venire i brividi.
La faccia di Jack Palance e' un incubo.


martedì 16 agosto 2011

La vampa d'Agosto

Febbricitante ed in balia di questa spietata termodinamica d'Agosto. Vari libri sul comodino insieme alle medicine mentre la barba si allunga.
Il sudore intride il guanciale, stringo tra le mani l'ipad, poi lo metto sopra i libri e chiudo gli occhi.
L'appetitosa commessa bruna interviene procace nel mio delirio e la temperatura sale.

mercoledì 10 agosto 2011

Cattivi epici #1: Lee Van Cleef

Inizio questa nuova rubrica saltuaria su alcuni straordinari villains cinematografici partendo da quello che per me e' il cattivo epico per antonomasia: Lee Van Cleef alias Sentenza ne Il Buono, il Brutto, il Cattivo di Sergio Leone.
Rivedetevi il film e riguardatevi fotogramma per fotogramma la faccia grifagna di Lee Van Cleef: un cattivo assoluto e consapevole di esserlo e che nel Male sguazza e se la gode pure un mondo fino alla fine, la sua naturalmente.

lunedì 8 agosto 2011

Orologi d'Agosto

Delizioso venticello che entra dal balcone, luci spente, tenue bagliore dello zampirone sul pavimento, voci e rumori lontani.
Vorrei che il tempo rallentasse, dio, come vorrei che il tempo rallentasse.
Un personaggio di un romanzo di Faulkner era ossessionato dagli orologi. L'implacabile incedere delle lancette. And I was in time again, hearing the watch. Possiamo anche dimenticarci di quel battito ma basta poi un solo tic-tac e ritroviamo l'evanescente corteo del tempo che non abbiamo udito. Il tempo ritrovato.
Oppure il tempo perduto e la sua ricerca.
Oggi a Villa Borghese, passeggiando sotto gli alberi, ho visto un orologio ad acqua. Mi e' sembrato che non funzionasse. Oppure ero io che volevo si fermasse.
Essere fuori dal tempo, come quando alzo la testa e dallo zenith mi guarda inconsapevole e fulgida la stella Vega con la sua luce vecchia di quando ero bambino.
Delizioso venticello che invita a restare svegli e a guardare la tenda che si muove leggera nell'oscurità come se questo movimento ondoso potesse restituirmi volti e cose, i detriti del tempo. Il tempo perduto e la sua ricerca. Il tempo ritrovato. L'evanescente corteo del tempo che non abbiamo udito.

P. S. A questo punto, una bella partita a Fruit Ninja ci sta tutta.